GLI ATTACCHI DI PANICO

GLI ATTACCHI DI PANICO

  • articolo a cura della Dott.ssa Erika Viotti

L'attacco di panico è un episodio di intensa paura che compare inaspettatamente, senza nessuna situazione specifica, o in presenza di un preciso stimolo fobico.

Raggiunge il picco nel giro di pochi minuti e provoca una sensazione di terrore e spossamento.

Attacchi di panico Asti

Le sensazioni tipiche di un attacco di panico comprendono: sudorazione, palpitazione, tremore, difficoltà respiratorie, tachicardia, paura di impazzire e/o di morire, dolore al petto, nausea, brividi di freddo e/o vampate di calore.
Le persone che hanno provato un attacco di panico vivono spesso nella paura che si possa ripresentare, evitando in questo modo ogni situazione che potrebbe aumentare il rischio di un nuovo attacco.
Questa paura alimenta il circolo vizioso dell'ansia, rendendo il terreno molto fertile per ulteriori momenti di panico.

Dopo il primo attacco la persona focalizza la sua attenzione su ogni sensazione fisica della paura, sviluppando così un'ansia anticipatoria per tutte le situazioni valutate come pericolose. Molti individui con disturbo di panico possono avere, per questo, un forte bisogno di evitare tutte quelle situazioni potenzialmente pericolose e presentare un pensiero ruminativo-anticipatorio su possibili ulteriori attacchi. Questo può rendere difficoltoso avere una buona qualità di vita.

Secondo il Manuale Diagnostico E Statistico Dei Disturbi Mentali (DSM-5) molti individui con disturbo di panico presentano anche Agorafobia, cioè l'ansia di trovarsi in luoghi o situazione da cui risulta difficile allontanarsi o nelle quali potrebbe essere difficoltoso trovare aiuto. In questo caso la persona tende a non uscire più di casa, con conseguenze anche molto forti per la sua vita.
La maggior parte delle persone che soffrono di attacchi di panico tende a vederli come qualcosa che viene da fuori, su cui non possono avere il controllo. In realtà è proprio il forte controllo e la costante vigilanza che hanno sulle loro sensazioni ad alzare il livello di ansia e farla sfociare nel panico.

Attraverso la psicoterapia cognitivo comportamemtale è possibile individuare gli schemi di comportamento che alimentano il circolo vizioso dell'ansia nella persona in modo tale da interromperlo e sostituirlo con strategie più funzionali.

Tramite il rilassamento e la modifica del dialogo interno (ciò che ci diciamo) l'individuo può modificare l'approccio verso la situazione ansiogena e rendersi conto gradualmente che è in grado di affrontarla. Dal punto di vista comportamentale si modifica la risposta messa in atto in presenza della situazione considerata pericolosa.

E' importante scardinare l'associazione stimolo/paura e comprendere che fra i due c'è un passaggio, la valutazione su ciò che accadrà, ed è questa a provocare ansia.
Aumentando l'autoefficacia (intesa come valutazione soggettiva della capacità personale di mettere in atto un comportamento necessario o richiesto) migliora il senso di sicurezza della persona.

 

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Ultima modifica: 27/06/2016

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